LA MIA STORIA - 1972 - 2005


"Tutto è iniziato quando avevo meno di 10 anni.
Nato ad Aviano, PN, circondato da una realtà molto americana (ricordo che ad Aviano c'è l'Aeroporto Militare NATO), ho vissuto sempre alla vista di auto molto particolari.
Corvette, Trans Am, Firebird, Camaro sono sempre state auto che circolavano normalmente per il mio paese.
Un bel giorno però la mia vista è stata catturata da una smagliante Fiat X1/9, prima serie, gialla, sempre parcheggiata all'angolo di una strada vicino al negozio degli alimentari.
Sicuramente il tempo non avrà perdonato quella macchina, perchè già all'epoca ricordo era malconcia.
Un altro bel giorno, ma parliamo sempre di circa 20 anni fa.., il mio sguardo si imbattè su una bellissima Lancia Beta Montecarlo, di colore grigio, forse di un compaesano. E fu amore a prima vista. La Montecarlo è diventata da quel momento la mia auto preferita, sarà perchè la sua figlioccia 037 non è stata una meteora, ma un vero punto di riferimento, fattostà che crescendo poi sono diventato un grandissimo cultore dell'Abarth 030, la sua prima espressione di Montecarlo da gara.
Dopo questi due primi amori, il terzo: la Renault Alpine A310 V6.
Come oggi, anche ad inizio anni '80 non se ne vedevano molte. Anzi, a dire il vero da piccolo non ne ho mai viste.
L'incontro con questo bolide è avvenuto solo grazie ad un depliant che un amico di mio padre mi regalò così, per caso.
E che oggi custodisco con gelosia."
Finalmente crescendo e lavorando (purtroppo come tutti..) sono riuscito a togliermi le mie soddisfazioni.
Ho iniziato quindi a cercare la mia grande passione, la Beta Montecarlo.
Gira qua, gira la, da Udine e Venezia, alla fine non ne ho trovate tante. E quelle disponibili non erano proprio a buon mercato. Cosi la ricerca è passata puntando alla X1/9 e di questo, a distanza di diversi anni, ne sono alquanto contento.


Maggio 1998

Era circa maggio del 1998 quando mi sono deciso e ho optato per una X1/9 Five Speed 1980.
Ovviamente dove? A circa 12km da casa mia...
Era li, povera, ferma in un garage, cupo, buio e triste. Il colore Arancio metallizzato al buio sicuramente non contribuiva ad invogliare all'acquisto. Ma il prezzo era buono!!
Usata da ben 4 persone prima di me, non mi sembrava un buon acquisto.
Invece, anche se con 4 proprietari differenti, la macchina era tenuta alquanto bene. Motorino d'avviamento, batteria, candele, gomme e sedile lato guida sono state le uniche cose su cui ho dovuto aggiungere alcuni soldini.
Non aveva alcun segno di ruggine. Altre auto viste non erano in quelle condizioni. E così ho optato per acquistarla.
Non aveva 20 anni per la felicita' del mio assicuratore.. :-)
Mi sono iscritto al X1/9 Car Club ed ho iniziato ad usarla parecchio.
Mi ha fatto compagnia per ben 4 anni e mezzo, andando a fare qualche garetta di regolarità, qualche viaggio in vacanza, camping, iniziando ad imparare a guidare una "tutto dietro".
Mi ha perfino accompagnato a lavorare fino a Vicenza per un mese quando l'auto di tutti i giorni purtroppo era inutilizzabile. E facendo più di 11km/l in autostrada...
Insomma un'auto perfetta.
In questi anni ho poi deciso di rifarle la testa, di rimetterle il volante originale, di farle piccoli interventi (tipo vaso espansione non originale..).
Quindi ho iniziato a conoscere il mondo dei ricambi, dei club, degli appassionati. Ed ho avuto modo di conoscere Sergio.
Un bel mondo, fatto di moltissima passione e purtroppo anche di qualche grande business.
Nel frattempo sono passato al club Ruote del Passato, visto che è della mia zona (un appunto: è un bel club, conosciuto a livello Nazionale per le grandi manifestazioni che organizza. Premiato anche con la Manovella D'oro, conta più di 1000 soci in Italia e all'estero, www.ruotedelpassato.it)
E così mi sono iscritto all'ASI e ho fatto la seduta per iscrivere anche la mia X.
Da quel momento, e siamo nel 2000, è iniziata per me una nuova vita, fatta di auto d'epoca dalla mattina alla sera, dal lunedi alla domenica. Lasciando ovviamente lo spazio per il lavoro, la fidanzata, gli amici.


Dicembre 1999

Capita infatti che, a fine 1999, dopo aver girato in lungo e in largo nel 1998, un ragazzo del mio paese decide di liberarsi della sua Beta Montecarlo 1976 (che io non sapevo neanche avesse).
E' ancora in carrozzeria, ha solo il fondo e si può ancora decidere il colore.
Ovviamente poi è da rimontare. E per questo, spinto dal desiderio di imparare e spinto dalla passione, non mi faccio alcun problema.
Decido quindi di prenderla, mi faccio il regalo di compleanno. Non so perchè ma anche 7 anni prima mi ero regalato una vecchia moto il giorno del mio compleanno.


Marzo 2000

A marzo 2000 arriva quindi a casa bella e come nuova la Montecarlo. E per circa 5 mesi io e mio padre (grande MC Gyver italiano), ci siamo organizzati in un team di ricostruttori.
I pezzi c'erano quasi tutti, ma alcuni erano ovviamente rotti, anche perchè a smontare le cose vecchiotte capita sempre di fare danni :-(
E così ho imparato il valore dei ricambi della Montecarlo..
A luglio è pronta. Bella, bianca, prestante.
Ma purtroppo deludente!!! Non sono mai riuscito a farci viaggi molto lunghi, perchè purtroppo non ho mai trovato l'affidabilità necessaria. Che si parli dei carburatori, della pompa della benzina, dello spoiler che si rompe e si perde in un fiume delle nostre parti, diciamo che non mi ha mia lasciato troppo tranquillo.
Per quanto riguarda le prestazioni, effettivamente corre più della X1/9.
Però il grado di maneggevolezza della "piccola X" non ha paragoni. Puoi farci quel che vuoi.
Puoi girarla, rigirarla, sterzare, controsterzare. Ha un limite altissimo e ti segue ovunque tu voglia andare.
La Montecarlo invece è più lenta, tu sterzi, lei sterza dopo un pò. Inoltre un consiglio che posso dare è quello di togliere il servofreno. Sul bagnato si rischia moltissimo di avere un proiettile sempre pronto ad andare dritto. E non sempre è la direzione della strada che si sta percorrendo...
Con la X1/9 mi sono "girato" solo due volte e per mio errore (una sul bagnato e una all'inizio per inesperienza).
Con la Montecarlo ho rischiato qualche dritto.
Insomma se dovessi dare un voto sulla guidabilità delle due direi 91/2 X e 61/2 Monte.
Giugno 2001
Tanto che alla fine, dopo solo un anno e mezzo l'ho rivenduta ad una persona squisita, Lonnie.
E' diventato mio amico e spesso ci vediamo, sebbene lui sia americano e abbia una vita totalmente diversa dalla mia (parliamo di "famiglia" e di "lavoro").
Con lei ho percorso solo 3000 km. Mentre con la mia X in quattro anni e mezzo ne ho percorsi ben 20.000.
Cosi venduta la Montecarlo mi viene il pallino di comperare una bellissima e italianissima Maserati Biturbo. Da tutti giudicata male, è stata per me una bellissima avventura.
E anche per l'assicuratore.. visto che siamo nel 2002 e l'auto è del 1983 (quindi agevolazioni = nessuna).
Mi è stata proposta da un amico, Sebastian. Era come nuova, aveva circa 100.000 km. fatti tutti da un unica persona. Quindi alquanto ben tenuta. Qui però aveva qualche piccolo segno di ruggine. Ma era solo qualche piccolo segno sulla portiera e sotto il parabrezza.
Sinceramente l'economia con cui è nata si vedeva, ma quando il motore si accendeva, sempre al primo colpo anche dopo un mese che era spenta, si sentiva tutta l'esperienza Maserati.
Insomma, dopotutto è il motore e la meccanica che fanno apprezzare una macchina.
E la Biturbo, una prima serie, non mi ha mai lasciato a piedi. Funzionava a due stati, zero e uno, e da buon informatico l'ho sempre capita!!!
Quindi mi sono ritrovato, a metà 2002 con la mia bella Maserati e la mia "ormai adottata come figlia", X1/9.


Giugno 2002

Il 2002, come il 2001, sono stati per me due anni di scelte e così ad agosto ho sentito la necessità di cambiare, di ripartire da qualcosa di nuovo. E questo anche con le mie auto.
La Maserati quindi l'ho salutata ed ha traversato le Alpi, per la gioia di un altro grande appassionato, Marco.
La X1/9 invece l'ho salutata quasi con il pianto, ed è tornata a Torino, veramente a poca distanza da casa Agnelli, quindi a casa.
Il suo nuovo proprietario, Gianpietro è così diventato mio amico, e, ad oggi che siamo a luglio 2004, ci si sente almeno una volta alla settimana.
Si è così creato un grandissimo spazio nel garage di casa.


Agosto 2002

Così, naviga qua, naviga la, ho trovato la mia altra passione, l'Alpine A310 V6, classe 1978.
Un'auto dalla linea strana, dalla guida strana. Dal passato strano. Insomma se si è strani la si ama, altrimenti non la si apprezza.
L'ho trovata in Lombardia, lontano da casa.
Per fortuna ho diversi amici e anche qualcuno con il carro attrezzi... (e qui faccio un gran saluto e un gran "grazie Andrea" (paricorso classe 72 )).
L'ho portata a casa ad agosto del 2002.
Al primo lavaggio (il primo bagnetto) è caduto il "cielo". E quindi il mio primo lavoro è stato carteggiare la vetroresina del tetto - è si, è tutta in vetroresina,... come la 308gtb... ;-)
Carteggiare, bostik a bombola, gommapiuma, bostik, tessuto. Una bella esperienza. Avevo infatti fatto il meccanico sulla X, il "ricostruttore" con la Monte, ma il tappezziere mi mancava!!
L'auto era ferma da circa 10 anni, quindi in moto andava ma non girava l'acqua.
Radiatore, pompa,...tubi... freni... e tutto quel che si può pensare, sono stati rivisti.


Marzo 2003

Quindi il 23 marzo 2003 mi ha accompagnato alla seduta per l'iscrizione ASI. Superata!
Le gomme: un bell'argomento sono le gomme!!!
Monta infatti una misura alquanto assurda: 205 /70 * 13 -->>>>>> in V
311 euro l'una più IVA, 4 mesi di attesa e quando arrivano hanno 4 anni!!!
Michelin non mi risponde e quindi me le tengo. Beh, sono come nuove, nulla da dire, però a quel prezzo mi aspettavo che il DOT fosse diverso...


Maggio 2003

Come tutti gli appassionati sanno, a fine mese c'è la Coppa Intereuropa a Monza.
E come non andarci? Ho trascorso due bellissimi giorni tra la pista, i box, i ricambi.
E i giri di pista mi hanno confermato che è molto bello guidarla.
Cattiva, Scattante, Scorbutica, rumorosa, ma nel contempo comoda, divertente, emozionante, guidabilissima.
Fatto il giro a Monza, è appurata l'affidabilità mi sono deciso di andarci in vacanza. Da solo, io, l'Alpine e la Corsica.


Luglio 2003

Una settimana sulle strade della terra di Napoleone. Un gusto pari a pochi.
Io, i bagagli, la macchina fotografica, qualche autostoppista e la strada, le montagne, le coste, le baie, l'acqua trasparente.
Tutto mostruosamente bello, se non fosse per il telefonino aziendale..


Maggio 2004

Nel frattempo provo l'emozione di guidare alcuni bolidi tedeschi: una 911 SC 188cv, una 911 Carrera 231Cv, una 924 Turbo.
Finchè arriva nuovamente maggio e nuovamente mi trovo a Monza in pista alla Coppa Intereuropa.
Quest' anno però per impegni di lavoro non posso fare tutto il we ma solo la domenica. L'emozione cmq è sempre grande.
Andata PN-Monza con la 924 Turbo, venduta ad un amico toscano, e ritorno a bordo di una splendida X1/9 color oro (con cui ho anche girato in pista).
Purtroppo quest'anno (2004) invece in pista non c'è stato molto spazio, ma cmq essere in pista a Monza è già una grandissima soddisfazione.


Luglio 2004

Nel frattempo, anche Gianpietro (il nuovo proprietario della mia X arancione met), decide di rivenderla perchè in casa ne ha già una (la passione...). E quindi, chi avrebbe potuto prenderla se non il sottoscritto, legato a quella X ormai da un filo indissolubile?
E quindi sabato 17.07.2004, viaggetto in treno fino a Villar Perosa e ritordo a bordo della mia fiammante vecchia X1/9, color arancio metalizzato (FIAT 902).
Al momento quindi sta riposando assieme all' Alpine A310, che avrà da farsi perdonare il fatto che 2 anni prima aveva occupato il "suo" garage!!!
Insomma credo proprio che queste auto le terrò per un bel pò, perchè fanno parte della mia vita, del mio passato, e dentro loro rivedo alcuni anni difficili, alcuni bei momenti non descrivibili ma sopratutto una grandissima passione."


Maggio 2005

Siamo così giunti alla mia terza Coppa Intereuropa. Nel frattempo l'Alpine non l'ho usata molto e la X a nanna. Il problema è sopratutto il tempo. Ma per Monza lo si trova sempre.. Così, anche se solo domenica, anche quest'anno ci sono andato. Anche perchè quest' anno l'evento riportava l'apertura dell'anello di alta velocità. Non so se rendo....
Quindi inizio a pensare come andare a Monza. Con la X ci sono gi andato. Con l'Alpine ci sono già andato e tra l'altro dal Dottore (Giuliano) per problemi di "traiettoria.." (leggi assetto). Pensa pensa pensa. Mi dico: "Ma si, Edy, non costa tanto, ti è piaciuta, è un bel pezzo da collezione." E quindi, cerca qui, cerca li, vai con un' altra Maserati Biturbo, rigorosamente prima serie!!! Ancora non è ASI, lo sarà - spero - il 12.06 che ho la seduta. Dico spero, così potrò esentarla dal bollo ed avere un passaggio "degno" di chiamarsi tale (perchè qui si paga così tanto per un'auto????). Insomma anche quest'anno, dicevo, sono a Monza. Alle ore 13, i soliti due giri di pista in coda.., ma alle 18.30, giro d'onore, in Pole Position (vedi foto nella sezione "Raduni"), sulla pista dove i grandi campioni hanno sfrecciato a velocità FOLLI, su auto che tutto avevano fuorchè la sicurezza: erano veramente Campioni con la C grandissima. Tra l'altro a tempo di record (due sere fino a tarda notte), ho rifatto completamente il cielo della Maserati, senza sapere poi se la domenica, la povera BIT fosse mai riuscita a farsi 500km, dopo essere stata due anni ferma. E lei, senza cambio olio, senza nulla (se non con marmitta nuova e due gomme posteriori ancora con l'etichetta), mi ha portato in pista con la massima soddisfazione. E, aggiungo, quest'anno mi sono anche portato la telecamera, fissata al sedile lato guida, e non solo per farmi compagnia!


Agosto 2005

E' arrivata l'estate ed quindi tempo di raduni.
Quest'anno il messaggio è stato "LO SPORT E NON VIOLENZA". Il comune di Gallio, la Scuderia Palladio, il Vicenza Calcio hanno pensato, assieme a M. Dalla Negra, ad un meeting di pace. Come sempre, lo sfondo naturale è stato il nostro tipico paesaggio prealpino (Gallio si trova sull'altopiano di Asiago), "condito" delle prelibatezze che la natura e la sapiente mano dell'uomo sono state in grado di creare. L'incontro è stato molto bello, il sole ci ha seguito per quasi tutta la manifestazione e il messaggio è stato "spedito". Ci sono stati momenti di svago con le prove di abilità e momenti di riflessione. Nel tardo pomeriggio è seguito l'incontro con il Vicenza Calcio, per raccontare a tutti che qualunque passione può essere vissuta con amore e serenità, sia nel calcio sia nell'automobilismo perchè l'importante è passare una giornata insieme. Degna di nota la presentazione delle auto d'epoca da parte dei calciatori. Ogni calciatore infatti è stato assegnato ad un equipaggio che ha avuto il compito di insegnare al campione le caratteristiche tecniche del proprio esemplare. Il più delle volte solo l'amore del proprietario si è fatto vero interprete della vettura, a dimostrazione che solo il vero appassionato porta in se le emozioni che queste nostre amiche ci danno.
Per la cronaca, questa volta sono riuscito a portare due auto: l' Alpine e la Biturbo. L'Alpine ha subito 3 interminabili sere di intensa attività di pulizia, dal lavaggio al polish fino a riportare i cerchi nel colore originale: tinta lega.
Con l' Alpine ho portato il mio amico Franco che, adorando auto come la Stilo, non ha apprezzato la "comodità" di un'auto alta un metro e 15. Ha però confermato la sua grande abilità di fotografo (nella sezione "Raduni: 1. Gallio" alcune foto sono sue) e ha dimostrato grande amore per le Fulviette Coupe e per le 1.100 /103: quindi si è meritato il "passaggio" con l'Alpine e la mia guida sportiva!!!
La Maserati invece l'ho fatta guidare a mio padre, "navigato" da mamma. Anche per loro una prima esperienza davvero positiva. Tra l'altro la Maserati ha portato a termine la manifestazione egregiamente (è stata sufficiente una pulitina alla pompa della benzina), dimostrando ancora una volta che quello che si dice sulle Biturbo non è assolutamente vero.

Dopo Gallio, a fine mese, un'altra bella uscita: Rovereto alla 12' regolarità Citta della Pace. Un bel sabato, in mezzo alle montagne trentine, in un continuo saliscendi scandito dai pressostati e dai cronometri. Il tutto con il sapore della grappa della Distilleria che ci ha ospitato. La gara ovviamente è andata ... ... male perchè lo spirito rallystico in me non si è assolutamente trovato a suo agio alle medie regolaristiche di questa gara. Eppure confermo che l'agonismo, anche se dettato dai 40 all'ora, ti porta comunque a voler superare QUEL pressostato in perfetto orario, anche senza VOLER usufruire dei mezzi elettronici: dopo tutto, una Lancia degli anni 50 con un Trip master forse stona un pò. O no?